Concorso La Stampa “Bravo Bravissimo”

OVERDOSE DI LETTERE
Racconto pubblicato sul quotidiano La Stampa per il concorso di narrativa breve, poesia e fotografia "Bravo Bravissimo", febbraio 2007.

Il concorso prevede l'invio di un racconto di 3000 caratteri.
Il racconto di Richard è “Overdose di Lettere”.

OVERDOSE DI LETTERE
Questa è un'insolita mattina e subito un insoluto problema si pone davanti ai miei occhi.
Intorno a me vedo un enorme formicaio ma, anziché essere costituito di formiche, è pieno di lettere brulicanti.
“Non è un formicaio”, dice una voce leggendo nei miei pensieri e in quello che sto scrivendo.
Mi guardo intorno sbigottito e vedo la voce con le sue quattro lettere che mi parla.
“È un letteraio”.
La mia aria interrogativa si materializza davanti a me con un punto interrogativo.
“?”
“Questo è un letteraio di lettere, così come esiste un formicaio di formiche!”
“Ho capito, adesso”.
Guardo la mia mano e non la vedo, o meglio vedo le lettere m a n o.
Decido di non guardare altro di me!
Scelgo di aggirarmi nel letteraio e, infine, mi siedo su una comoda G e mi faccio cullare dalle sue forme.
Ma la S sussurra sensazionali storie serpeggiando senza sosta e io corro via perché mi spaventano i serpenti.
Mi fermo sotto una T per ripararmi dalla pioggia, mi specchio in uno specchio e mi vedo tutto spettinato, così mi pettino con una E.
“Ma dove sono finito?”
Mi chiedo e le mie parole vengono scritte nell'aria proprio come ora si leggono.
“Sei nel mondo delle vocali e delle consonanti.
Ti sei spinto oltre con la tua scrittura e ora stai vivendo la tua overdose di lettere”.
Mi ritrovo vivente nel mondo dal quale solitamente attingo le lettere per scrivere.
Non mi ero mai chiesto da dove provenissero tutte le consonanti e le vocali perché non sapevo che un tale mondo potesse esistere.
Ma ora lo so: tra tutti gli infiniti mondi ai quali ognuno crede c'è anche questo enorme letteraio dal quale ogni essere vivente estrae lettere per esprimere e descrivere tutto quello che desidera.
“Ma come si verifica il trasferimento delle lettere da questo mondo al nostro perché la vocali e le consonanti possano descrivere la nostra quotidianità?
“Aspetta e adesso lo vedrai, anzi lo leggerai”.
La voce è la mia guida, il mio Virgilio, ma io non sono né fiorentino e nemmeno mi chiamo Dante!
All'improvviso vedo un'enorme mano umana che si tuffa nel letteraio e coglie alcune lettere che vanno a comporre l'inizio di un racconto.
Le lettere eccitate si lanciano e si lasciano prendere con soddisfazione.
Le fortunate prescelte sono:
O V E R D O S E D I L E T T E R E.
Questa è la penultima visione che ho di quel viaggio nell'aldilà letterario.
Ora sono tornato nella mia realtà.
È meglio dire, però, che sono ritornato nella realtà di tutti e non vedo più le lettere agitarsi.
L'ultima testimonianza del mio viaggio che osservo è questa:
la lettera O maiuscola diviene una o minuscola poi solo un . e poi diviene nuovamente o minuscola e infine O maiuscola.
O o . o O.
Questo passaggio avviene con la stessa velocità di un batter di ciglia.
Ed è proprio un batter di ciglia: con questo gesto le lettere mi hanno fatto l'occhiolino e hanno stretto con me una simpatica e sincera sintonia.
Aspetto il prossimo viaggio per andare nuovamente oltre al solito apparire pacato delle lettere.

La giuria de La Stampa ha scelto i racconti brevi, le poesie e le foto da pubblicare nel supplemento del quotidiano, i lettori hanno scelto il vincitore.
Questa è la classifica stabilita dai lettori: Classifica Concorso della Stampa.
Si può notare nella classifica l'inversione del nome e del cognome di Richard, questo è accaduto spesso nella sua vita, ma finora non gli ha mai causato crisi d'identità.