
Richard ha partecipato al concorso "Stanze d'Europa" che richiedeva di inviare un brano che parlasse dell'Europa della lunghezza massima di diecimila caratteri.
Richard ha scritto il racconto con diecimila caratteri esatti.
L’EUROPA È NELLE PROFONDITÀ DEL RACCONTO
La mosca addormentata russa volando radente e incontra la vespa gnagnera e insieme decidono di andare a divertirsi infastidendo le galline nell'aia.
Ma prima:
"Fin là andiamo a ber generici vini e a mangiare tartufi e dopo andiamo a fare razzia di polli!"
Dice la vespa e la mosca:
"Hai ragione arde nei nostri stomaci un bel grado di fame".
Si dirigono nel bar stivale, il locale più malfamato, ma ben arredato della city.
Sedutesi in quel bel fast food vedono i baristi che stan versando acqua di colonia per profumare i vini.
Allora le due amiche incitano gli avventori alla rivolta; tutti si alzano e la rissa esplode, ma un monaco, visto l'assembramento di uomini che si agitano come spire nei serpenti, senza respirare pensa:
"Questa mi gioverà come giornata di espiazione dei peccati dell'umanità".
Non appena il monaco ha preso fiato parla agli avventori:
"Le basi leali servono per il vivere insieme e basta tenersi ben saldi sulla moralità di ogni individuo!
Vorrei chiavi che mi permettano di aprire i vostri cuori poiché tant'ira nasce restando per sempre in voi.
Liberatevene totalmente".
Udite queste parole la vespa, la mosca e tutti gli avventori smettono di litigare e:
"Questo lo sappiamo, ma chi è valente non tira narcotici e non si spaventa di fronte a niente.
Basta con questi schifosi vigliacchi che allungano gli alcolici rendendoli fiacchi".
E la rissa si riaccende.
Il monaco deluso si allontana, abbandona la fede e si buca restando fedele solo più a se stesso e si stende sotto dei gelsi; questi, vedendo il santo abbattuto, ridono perché non sono loro ad essere abbattuti, ma i gelsi inchinano il loro rigido tronco per rispetto.
Intanto nella sala mancano ancora alla distruzione il bancone e i baristi e la mosca urla:
"Chi è valoroso mi segua e volga la propria attenzione alla prossima distruzione.
Ma ora teniamo a freno le nostre emozioni e al primo don della campana attacchiamo".
I baristi e il bancone cercano di fuggire spaventati, ma la vita li aiuta: arriva la polizia; il capitano zanzara vien nascosto col manganello e grida come un forsennato ai suoi compagni:
"Basta tenersi uniti e sconfiggeremo gli insorti: manca razionalità nelle loro teste e questo lo san nascondere bene i rivoltosi".
Così i rissosi vengono sloggiati e alcuni passano le notti in gilet a strisce bianche e nere.
Ma la galera non piace alla mosca e alla vespa così loro fuggono per tutta la notte perché l'alba né si vede e né sembra voler spuntare.
Sopra gareggiano, nel cielo, le zanzare poliziotto contro la mosca e la vespa.
Poi la vespa si inceppa e cade; la mosca la raggiunge:
"Tu sbavi e rantoli, ma devi resistere altrimenti ti prenderanno.
Salpiamo insieme verso la libertà o è meglio negoziare?"
"Nella vita non ho mai fatto nulla: solo questa serata è stata emozionante quindi non esco oziando da questa vita.
il bel gioco dura poco.
Ora fuggi via"
La mosca allunga una busta all'amica.
"Prendi un po' di grana da poterti così comprare qualche stimolante".
"Grazie".
"Porto con me il tuo splendido ricordo.
Addio".
La mosca sente il ronzio delle zanzare e di soppiatto si allontana senza mostrare dove sia nascosta la vespa, protetta per solidarietà dal papavero narcotrafficante.
Le stampe recitano così il giorno dopo:
gli spari girano nell'aria e liberi cingono la realtà, facendo da spola a chi vuol commettere malvagità.
Trovati canotti abbandonati in una pozzanghera: probabilmente la mosca addormentata e la vespa gnagnera, conoscendo il loro torto, sanno che devono stare per sempre lontani dalla nostra città.
Le galline esultano perché i loro timori sono terminati:
"In questa giornata sacra coviamo uova e pensiamo che mai più ci saranno quella maledetta mosca e quella vespa.
Vitali avventure adesso vivremo non più succubi delle angherie altrui".
La vespa riposa nel letto nitido della natura per alcuni giorni e, dopo una guarigione inaspettata, rintraccia la mosca e insieme smerciano dosi in scatole d'oro di aroma naturale per il papavero consegnandole al monaco.
"Ma tutto questo cosa centra con l’Europa?"
Questo sarà il pensiero o l’esternazione vocale di stupore del lettore.
Questo è un duplice testo con una storia per far trascorrere il tempo e, scaduto quel tempo, si può riprendere in mano il racconto e giocare.
Il racconto superficiale è un lago assurdo e immergendosi dentro ci sono le parole, quella grande massa di acqua che rende vivo il lago e proprio in quell'acqua c'è il gioco.
Dovete essere i sommozzatori delle parole: in ogni frase o quasi sono celati nomi di città, fiumi, abitanti e Stati europei.
Il racconto si sdoppia e dalla narrazione psichedelica si elevano a danzare le parole con tutto il loro splendore, mentre il racconto tambureggia con il suo incedere ondeggiante.
Inserisco le soluzioni del gioco, così il lettore pigro potrà sbirciare la risoluzione senza faticare troppo a cercare i termini celati e congelati nel lago delle parole.
PAROLE DA CERCARE
ARDENE (Ardenne) - AIA - ALBANESI - BUCAREST - ALPI - ANCARA (Ankara) - ANDORA - ANVERSA - ATENE - BASILEA - BAVIERA - BELFAST - BELGIO - BELGRADO - BERGEN - CERES - CHIEV (Kiev) - COLONIA - CRACOVIA - DEVON - DON - ELSINCHI (Helsinki) - EUROPA - FINLANDIA - GRANADA - GRAZ - IBERICI - ITALIA - LARISSA - LETTONI - LIONE - LOSANNA - MALAGA - MONACO - MOSCA - NOTTIING IL (Notting Hill) - OSLO - PARIGI - PIRENEI - POLACHI (Polacchi) - PORTO - PRAGA - REICHIAVIC (Reykjavik) - RENO - ROMA - SALAMANCA - SCOZIA - SENNA - SIVIGLIA - SOFIA - SPAGNA - STOCOLMA (Stoccolma) - TAMIGI - TAMPERE - TARTU - TIRANA - TOLEDO - TOLOSA - TORTOSA - VATICANO - VENETO - VERONA - VIENNA - VOLGA.
SOLUZIONE
Svelare la soluzione è un modo per scrivere di più per raggiungere il numero di lettere con spazi inclusi di diecimila (anche scrivere questo numero in lettere anziché in numeri è un modo per allungare il testo [anche questo specificare le cose tra parentesi è...]).
BASTA.
La MOSCA addormentata russa volanDO_RAdente e incontra la veSPA_GNAgnera e insieme decidono di andare a divertirsi infastidendo le galline nell'aia.
Ma prima:
“FIN_LÀ_ANDIAmo a BER_GENerici vini e a mangiare TARTUfi e dopo andiamo a fare razzia di polli!”
Dice la vespa e la MOSCA:
“Hai ragione ARDE(N)_NEi nostri stomaci un BEL_GRADO di fame”.
Si dirigono nel bar stivale, il locale più malfamato, ma ben arredato della city.
Sedutesi in quel BEL_FAST food vedono i baristi che stAN_VERSAndo acqua di COLONIA per profumare i vini.
Allora le due amiche incitano gli avventori alla rivolta; tutti si alzano e LA_RISSA esplode, ma un MONACO, visto l'assembramento di uomini che si agitano come sPIRE_NEI serpenti, senza respirare pensa:
“QuesTA_MI_GIoverà come giornata di espiazione dei peccati dell'umanità”.
Non appena il monaco ha preSO_FIAto parla agli avventori:
“Le BASI_LEAli servono per il vivere insieme e bastA_TENErsi ben saldi sulla moralità di ogni individuo!
VorREI_CHIAVI_Che mi permettano di aprire i vostri cuori poiché tanT’_IRA_NAsCE_REStando per sempre in voi.
LiberateVENE_TOtalmente”.
Udite queste parole la vespa, la MOSCA e tutti gli avventori smettono di litigare e:
“QuesTO_LO_SAppiamo, ma CHI_E’_Valente non TIRA_NArcotici e non si spaventa di fronte a niente.
Basta con questi schifoSI_VIGLIAcchi che allungano gli alcolici rendendoli fiacchi”.
E LA_RISSA SI_RIAccende.
Il MONACO deluso si allontana, abbandona la fede e si BUCA_RESTando fedele solo più a se stesso e si stende sotto dei gelsi; questi, vedendo il santo abbattuto, ridono perché non sono loro ad essere abbattuti, ma i GELSI_INCHInano il loro rigido tronco per rispetto.
Intanto nella SALA_MANCAno ancora alla distruzione il bancone e i baristi e la MOSCA urla:
“CHI_E’_Valoroso mi segua e VOLGA la propria attenzione alla prossima distruzione.
Ma ora teniamo a fRENO le nostre emozioni e al primo DON della campana attacchiamo”.
I baristi e il bancone cercano di fuggire spaventati, ma la vITA_LI_Ali aiuta: arriva la polizia; il capitano zanzara VIEN_NAscoSTO_COL_MAnganello e grida come un forSENNAto ai suoi compagni:
“BastA_TENErsi uniti e sconfiggeremo gli insorti: mANCA_RAzionalità nelle loro teste e questo LO_SAN_NAscondere bene i rivoltosi”.
Così i rissosi vengonO_SLOggiati e alcuni passano le NOTTI_IN_GILet a strisce bianche e nere.
MA_LA_GAlera non piace alla MOSCA e alla vespa così loro fuggono per tutta la notte perché l'ALBA_NÉ_SI vede e né sembra voler spuntare.
SoPRA_GAreggiano, nel cielo, le zanzare poliziotto contro la MOSCA e la vespa.
Poi la vespa si inceppa e cade; la MOSCA la raggiunge:
“Tu sBAVI_E_RAntoli, ma devi resistere altrimenti ti prenderanno.
sALPIamo insieme verso la libertà o è megLIO_NEgoziare?”
“Nella vita non ho mai fatto nulla: solo questa serata è stata emozionante quindi non eSCO_ZIAndo da questa vita.
il BEL_GIOco dura poco.
Ora fuggi via”.
La MOSCA allunga una busta all'amica.
“Prendi un po' di GRANA_DA poterti così comprare qualche stimolante”.
“GRAZ_ie”.
“PORTO con me il tuo splendido ricordo.
Addio”.
La MOSCA sente il ronzio delle zanzare e di soppiatto si allontana senza mostrare dove sia nascosta la vespa, protetta per solidarietà dal papaVERO_NArcotrafficante.
Le sTAMPE_REcitano così il giorno dopo:
gli sPARI_GIrano nell'aria e lIBERI_CIngono la realtà, facendo da sPOLA_A_CHI vuol commettere malvagità.
TroVATI_CANOtti abbandonati in una pozzanghera: probabilmente la MOSCA addormentata e la veSPA_GNAgnera, conoscendo il loro TORTO,_SAnno che DEVON_o stare per sempre lontani dalla nostra città.
Le galline esultano perché i loro timori sono terminati:
“In questa giornata saCRA_COVIAmo uova e pensiamo che mai più ci saranno quella maledetta MOSCA e quella vespa.
vITALI_Avventure adesso vivremo non più succubi delle angherie altrui”.
La vespa riposa nel LETTO_NItido della natura per alcuni giorni e, dopo una guarigione inaspettata, rintraccia la MOSCA e insieme smerciano dosi in scaTOLE_D’Oro di aROMA naturale per il papavero consegnandole al MONACO.
Parere:
È Una Ridicola Opera Per Ammattiti!